martedì 27 maggio 2014

UNA STAGIONE CHE SE NE VA, IN FESTA


Gli spettatori fedeli che senza indugio hanno assistito all'ultimo spettacolo della stagione VADO A TEATRO! Grandi testi, società, fiabe, territorio non sono stati delusi. A chiudere un anno di teatro sul palco del Teatro degli Scalpellini sono state due giovani artiste della compagnia Teatro Orfeo di Torino, che energicamente, hanno parlato al pubblico di Edith Piaf e Marlene Dietrich. La danza ha fatto da padrona, consentendo a chi fosse a digiuno di questo genere contemporaneo, di godere di una performance a tratti provocatoria, a tratti lirica e sentimentale. Valentina Gallo e Bianca Morsiani hanno interpretato due donne di fama internazionale esplorandone l'interiorità e confrontando la loro vita sempre sotto i riflettori con i dolori e i sentimenti personali nascosti. A fare da sfondo ai dialoghi tra le due donne, alla danza e al canto, è stato un occhio immobile e quasi cieco, forse coperto dalla patina del tempo, dai dispiaceri della vita, esteriore e interiore. Un occhio che ha toccato la profondità dell'animo della Piaf, osservandone la vera natura, fino alla morte. Lo spettacolo ha tenuto gli spettatori incollati alla poltrona. Alcuni di essi erano presenti, il 10 giugno scorso, quando San Maurizio ha accolto la compagnia romena Teatrul Act con uno spettacolo in anteprima nazionale in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi. Da lì si è dato inizio all'attività della Bottega Teatrale delle Selve che ha diretto il Teatro degli Scalpellini portando nel territorio cusiano l'aria teatrale regionale e non. Coda festosa della stagione sarà REBEL-OT, prima festa delle Associazioni, del Teatro amatoriale e delle Culture che si realizzerà nelle strade di San Maurizio il 31 maggio dalle 14 alle 24 con la direzione artistica di Franco Acquaviva e il coordinamento organizzativo del Teatro delle Selve e della Compagnia delle Chiacchiere. La festa unirà in una giornata le realtà associative e artistiche presenti sul territorio. Durante il pomeriggio sarà possibile curiosare tra i banchetti delle associazioni, visitare gratuitamente il Museo del Rubinetto, partecipare alla parate di maschere giganti, assistere al primo concorso di Teatro Amatoriale e dare ai più piccoli l'opportunità di divertirsi leggendo. Prossimamente tutte le novità della prossima stagione. Seguiteci....

martedì 29 aprile 2014

TRA MITI E LEGGENDE E STORIA VERA.

E' stata una serata ricca di colpi di scena quella del 12 aprile all'interno della stagione VADO A TEATRO! Grandi testi, società, fiabe, territorio. Lo spettacolo, BUON VINO, FAVOLA LUNGA del Teatro delle Selve ha colorato di il Teatro degli Scalpellini di un rosso vivace e frizzante come il vino e le storie che ha evocato. Un grande attore e due donne, Pinuccia e Maria, si sono scontrati a suon di parole, modi di dire,ricette gastronomiche e rielaborazione di storie popolari, tutto inquadrato nella cornice di una fantomatica prova in teatro in cui il grande attore confonde continuamente il piano della scena con quello della realtà.
Le donne sono scaltre, simpatiche, intervengono dal loro posto in platea e vengono trascinate, a loro insaputa, nella storia raccontata dal grande attore. Dall'essenzialità scenografica dell'apertura, si passa ad una scena più familiare, con l'allestimento di una tavola con calici in cui Maria vorrebbe offrire un bicchiere di vino a tutto il pubblico e Pinuccia elenca le prelibatezze culinarie tramandate dalla sua famiglia. Nonostante faccia irruzione la morte sul finale, le due donne riescono a uscirne indenni: un bicchiere di vino tira l'altro e così la zia Berta - riconoscibilissima lontana parente di Pinuccia - riesce a difendere Maria e anche se stessa, sottraendosi alla falce e alla lista della nera signora! I miti e leggende si chiudono qui, al Teatro degli Scalpellini, per lasciare spazio alla storia contemporanea. Giovedì 24 e venerdì 25 aprile il teatro ha ricordato l'Anniversario della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal ventennio fascista nel 69° anno della ricorrenza. Il programma teatrale ha visto sul palcoscenico La Finestra Sul Lago di San Maurizio d'Opaglio che ha dato voce a figure molto diverse che hanno vissuto a loro modo quel 25 aprile.
Il 24 aprile, invece, insieme ad ANPI Basso Cusio, ARCI di Boleto e Ass.ne Pro Niger, si è realizzata una serata di testimonianze narrate e raccontate dal vivo. Alla presenza della staffetta partigiana Wanda Canna e al gruppo Noi Cantastorie di Crusinallo sono stati evocati i momenti salienti della Resistenza e le emozioni della gente comune.
La stagione VADO A TEATRO! Grandi testi, società, fiabe, territorio aspetta il suo pubblico per l'ultimo appuntamento, sabato 10 maggio alle 21.00 con DEEP Dietrich/Piaf Teatro e Danza dell'Associazione Teatrale Orfeo di Torino.
Biglietto: Intero € 7 Ridotto € 5 
Promozione speciale cinquina: per gruppi organizzati di 5 persone, biglietto per persona ridotto a € 5



mercoledì 2 aprile 2014

STORIE D'ACQUA DOLCE

“Con le mani posso finalmente bere”… L’esordio di Storie d’Acqua dolce con Franco Acquaviva trasmette, sin dall’inizio, allo spettatore la familiarità dell’argomento e ne stuzzica la curiosità.
Storie legate all'elemento essenziale per la vita sono state narrate in palcoscenico domenica 30 marzo dal Teatro delle Selve nella stagione VADO A TEATRO! Grandi testi, società, fiabe, territorio di cui ha firmato la direzione artistica. Grazie alla collaborazione con il Museo del Rubinetto di San Maurizio d’Opaglio, il regista ha cucito tra loro aneddoti e dati statistici creando una trama del tutto divertente. Storie d’acqua dolce non è ancora una produzione completa, ma ha le caratteristiche affinché lo possa diventare.

Il Professore deve registrare la sua conferenza: al pubblico parlerà dell’Acqua, ma ancora non sa che titolo dare alla lezione e si concentra sul funzionamento

del suo mini registratore e sul contenuto. Non ha iniziato da molto la “prova” ed ecco che appare un uditore simpatico e originale che lo accompagna durante tutto il tempo della registrazione. Cesare, il desocializzato delle terme di Caracalla, integra le conoscenze scientifiche del professore, con l’esperienza vissuta sul campo. Cesare vive alle terme e di storie ne ha da raccontare! Il professore parla del rubinetto, e di quanto la sua invenzione abbia rivoluzionato le abitudini delle persone; punta l’accento più volte sull’uso scorretto delle bottiglie di plastica e ribalta la visione di Cesare sul consumo dell’acqua corrente. Il rapporto tra i due subisce una parabola ascendente: dapprima il professore si innervosisce sugli interventi di Cesare, perché lo distrae, gli fa perdere il filo del discorso e gli ruba minuti preziosi; il barbone romano si impone quale personaggio popolare e ingenuo a tratti. Dal professore scaturisce la passione per la l’argomento trattato e per il suo lavoro. Man mano che lo scambio di battute tra i due aumenta, cresce la fiducia del professore nel suo interlocutore. Sul finale c’è un avvicinamento tra i due: Cesare aveva portato con sé una lettera ricevuta lo stesso giorno, non ancora letta. La comunicazione, emanata direttamente dalla sovrintendenza ai Beni Culturali, impone a Cesare di non stazionare più presso il perimetro delle terme, con sgombero immediato. Lo scarto di registro tra il linguaggio popolare di Cesare e quello burocratico della sovrintendenza è lo stesso che esiste tra lui e il professore. Il professore supera le differenza decidendo di lasciare la sua registrazione e aiutare Cesare a risolvere la questione.

venerdì 14 marzo 2014

IN VIAGGIO CON GULLIVER


Il viaggio è quello della vita. Il viaggio è quello di una vacanza. Il viaggio è una continua ricerca di sè. Tante sfumature dietro un significante che anche in VADO A TEATRO! Grandi testi, società, fiabe, territorio si colorerà con la fantasia sommando nuovi significati. Domenica 16 marzo alle 16 non solo i bambini, ma anche gli adulti, partiranno con Gulliver verso Lilliput; cercheranno di stare in equilibrio su Laputa, l'isola volante e incontreranno strani uomini e animali originali. Il romanzo I Viaggi di Gulliver - proposto a teatro dalla compagnia Faber Teater- è un'allegoria della società settecentesca inglese e francese inserito nel contesto nel quale il suo autore, Jonathan Swift, lo scrisse. Lo spettacolo inserito nell'abbonamento Teatro per Ragazzi racconterà una storia fantastica a tutti: i bambini ne tratterranno la parte innocente e avventurosa, gli adulti, disincantati, ne coglieranno la satira? Siete tutti attesi al Teatro degli Scalpellini e se vi organizzate in gruppi di cinque favorirete della Promozione Speciale Cinquina, avendo diritto ciascuno a un biglietto ridotto. A seguire, merenda.

martedì 18 febbraio 2014

IL SILENZIO ELOQUENTE DELLE MARIONETTE.

In bilico tra la vita e la morte, in un'esistenza frivola impregnata di solitudine: questo è quanto hanno raccontato le marionette di Teatro Alegre, sabato 15 febbraio, al pubblico del Teatro degli Scalpellini. Un burattinaio quasi invisibile ha creato un teatro nel teatro in cui le marionette hanno vissuto, per il tempo dello spettacolo, la precarietà della vita di un uomo qualunque del nostro tempo. "A teatro si parla di vita, di morte, di amore..." Damiano Privitera e Georgina Castro Kustner, i burattinai, rispondendo a una domanda di un ragazzo del pubblico, hanno chiaramente mostrato la correlazione tra il teatro e la vita, la realtà, evocando in MARIONETTE IN CERCA DI MANIPOLAZIONE temi in cui ci si imbatte quotidianamente. La scena è stata animata da quattro personaggi: Pulcinella, La Cantante, Il Pianista e un Uomo. Inseriti di altrettante situazioni, essi hanno rappresentato il linguaggio del loro burattinaio, celebrando la sua visione della vita e della società. Pulcinella è solo nel frastuono della città: nessuno gli passa accanto, la sua panchina è la sua casa. Il suo amore per Colombella è incastonato nel legno della stessa panchina sopra il quale si siede, suona, si addormenta. La sua musica è un intermezzo tra sè e il reale intorno a sè. Sono brevi e intensi i momenti in cui la sua voce prevarica sul rumore circostante, in cui i ricordi di un tempo passato affiorano. Ma pare che per il passato non ci sia posto e che il presente non poggi sui ricordi, bensì faccia da sè.
 Il Pianista e La Cantante sembrano un duo collaudato: tra loro, però, non vi è reciprocità. L'uno vorrebbe prevaricare sull'altro: l'eccentricità della soprano e l'originalità del pianista non si incontrano in un rapporto umano sereno, ma solo in uno professionale nel quale solo uno dei due la spunterà. Il pianista uccide la cantante a colpi di pistola: è un eterno ritorno alla vita. La cantante si accascia e si rialza, sembra annientata, ma non è così. Torna alla vita nella sua forma o torna alla vita rinnovata? Questo forse non interessava al pianista che con tre colpi finali fa cadere il sipario.
Il tempo che passa è la parabola dell'uomo che gioca all'equilibrista: sul filo del circo un pò come sul filo della vita, l'uomo attraversa, non senza difficoltà, la distanza che lo separa dalla magia che lo trasformerà in un clown e che, come in una macchina del tempo, gli permetterà di attraversare i limiti della propria età ed esplorare il futuro.

lunedì 27 gennaio 2014

RACCONTI E CANTI PER NON DIMENTICARE.

"Siamo madri, siamo figli, tutti nati in libertà, ma saremo i responsabili se uno solo pagherà". Così cantava Herbert Pagani nella canzone Il Capretto, un inno alle vittime innocenti dei conflitti bellici, in cui i cuccioli di animali mandati al macello sono paragonati ai bambini che vengono ingiustamente confinati nei lager. E così ad alta voce ha cantato il pubblico degli Scalpellini in occasione del settantesimo anniversario da quel 27 gennaio in cui Auschwitz fu liberato. Il programma del teatro san mauriziese percorre i binari della storia affrontando un tema serio e impegnativo, visto però dagli occhi curiosi e creativi dei bambini. A Cavallo di uno scherzo è lo spettacolo che Progetto Zattera ha presentato sabato 25 gennaio alle 21. La stagione VADO A TEATRO! segue dunque il calendario e, in occasione del Giorno della Memoria, ha proposto una serata teatrale a metà tra la storia contemporanea e la fiaba didattica. La storia ebraica europea è stata messa in scena attraverso alcuni documenti dei bambini della Shoah. Attraverso fumetti, diari e canti lasciati dai piccoli testimoni si è ricostruito un pezzo di storia. Il pubblico è entrato metaforicamente nel ghetto di Ferrara e in quello di Varsavia, nella vita degli ebrei e delle loro sfide quotidiane, animate dai canti e dalle voci di tanti, fino alle sfide più difficili contro la barbarie nazista. 

mercoledì 15 gennaio 2014

CON LA FAVOLA DI NERANUBE SI FESTEGGIA IL COMPLEANNO DEL TEATRO DELLE SELVE.


Il Teatro delle Selve ha compiuto 15 anni lo scorso 11 gennaio e quale occasione migliore per festeggiare, che salire sul palcoscenico con una propria produzione. Domenica 12 numerose famiglie hanno trascorso il pomeriggio in compagnia di Romina  la gallina e l'asino Vaniglia, di Martino e Diomira, protagonisti della favola La Storia di Neranube. L'uomo e gli animali sono stati messi a confronto sul tema dell'ecologia e del rispetto dell'ambiente in cui hanno avuto la fortuna di abitare. In questa storia il Teatro delle Selve pone l'accento sul disinteresse dell'uomo nel rispettare l'ambiente in cui vive, utilizzando la natura e i suoi frutti in modo indiscriminato per i propri scopi. Si da voce agli animali, a Romina, la gallina, che fa il suo primo uovo dopo un lungo periodo di siccità e l'asino Vaniglia che con la sua umiltà è riuscito a convincere il cielo a mandare la pioggia.
Lo spettacolo richiama l'attenzione sui rapporti tra gli uomini: sono eloquenti le parole finali di Diomira, quando dice che gli animali tra loro fanno comunità e che le sarebbe piaciuto andare a vivere con loro. E ancora, del tutto ragionevole, la polemica di Romina che dopo aver deposto il suo primo uovo se lo vede portar via da Martino: lo vuole indietro prima che venga usato per cuocere una frittata o venduto al mercato. Gli uomini e gli animali si ritrovano a vivere sotto lo stesso cielo, il quale non sempre è schierato dalla loro parte. Il cielo è imponente, irremovibile a volte, incorruttibile. Davanti alle richieste incessanti dapprima dell'elefante, poi dell'aquila e del cane egli non trova in loro motivo degno di una sua risposta. L'uomo e gli animali devono chiedere al cielo di mandare la pioggia, perché la siccità li sta uccidendo. Ma la siccità a sua volta è conseguenza dei comportamenti inadeguati dell'uomo. Tra canti popolari, animali di pezza e una sana ironia, il Teatro delle Selve ha parlato ai bambini e strappato un sorriso agli adulti.